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Santo Varni (1807-1885) è una delle figure più interessanti della cultura ottocentesca a Genova. Scultore famoso, docente, scrittore ed erudito si impegnò nella ricerca storico-artistica e archeologica. Fu in contatto con molti intellettuali e archeologi dell'epoca, con cui intrattenne contatti epistolari. Meno indagata della sua attività artistica, quella di collezionista di arte e di antichità ha cominciato ad essere oggetto di ricerca negli ultimi anni. La passione per l'archeologia, in particolare, indusse il Varni a esplorare e documentare i principali siti archeologici della Liguria e del territorio circostante, intessendo una rete di rapporti con studiosi e collezionisti locali. La sua raccolta d'arte e di archeologia che, seguendo il suo desiderio, avrebbe dovuto divenire pubblica, fu venduta nel 1887 all'asta e in gran parte dispersa. Il catalogo d'asta, alcune foto scattate nel 1873, il suo archivio privato, ma soprattutto i suoi manoscritti e gli schizzi delle opere, sono le fonti che possono restituire, almeno in parte, quanto andato perduto.